Sei pronto a comprare casa? Una volta che avrai trovato l’immobile che fa per te e tenuto conto di alcuni fattori (trovi qualche dritta qui su cosa tenere a mente quando cerchi casa) voglio spiegarti un termine che dovrai affrontare inevitabilmente: la proposta di acquisto.
Proposta di acquisto: che cos’é
La proposta di acquisto è una dichiarazione scritta con la quale ti impegni a comprare un immobile a un determinato prezzo. Al termine della tua ricerca, per fermare la casa che hai selezionato dovrai presentare una proposta formale, di solito avviene per inscritto su un modulo prestampato fornito da un’agenzia immobiliare, ed è accompagnata dal versamento di una somma di denaro valido come caparra. Vediamo alcune caratteristiche della proposta di acquisto:
É accompagnata normalmente da un assegno
(di solito del 10% circa del valore che stai proponendo, ma non c’è una regola) a titolo di caparra, che verrà trattenuto dall’agenzia immobiliare fino allo scadere della proposta; Sei quindi vincolato per tutta la durata della validità della proposta, o finché non hai un riscontro da parte del venditore.
Puoi subordinare la validità della proposta alle tue necessità
Un classico esempio di subordino è la concessione del mutuo.
In questo caso la proposta di acquisto sarà valida fintanto che la banca ti concederà il mutuo per comprare l’immobile, dal momento che potresti non avere l’intera somma da anticipare.
Il mutuo però non è l’unico subordino che puoi mettere nella proposta di acquisto: potresti mettere per esempio il subordino alla visione di un documento dell’immobile che non ti è stato possibile visionare precedentemente (il regolamento condominiale per esempio).
Il venditore non è vincolato
Il venditore non ha nessuno vincolo nei tuoi confronti finché non accetta la proposta. Potrà rifiutare la tua proposta, oppure aspettare proposte di acquisto migliori.
Se il venditore accetta la tua proposta di acquisto e questo ti viene riferito, sarà vincolato anche lui ad essa. Se successivamente si tirerà indietro quindi, dovrà (oltre a ridarti l’assegno) pagarti la stessa cifra che avevi anticipato come caparra.
Esempio: se l’assegno della caparra che hai versato è di 10 mila euro, in caso di accettazione della proposta e successivo recesso il venditore dovrà ridarti i 10 mila dell’assegno + 10 mila di tasca sua (tot 20.000€)
Qualche riflessione
dopo averti spiegato che cos’è la proposta di acquisto e le sue caratteristiche, volevo darti qualche consiglio da seguire nel momento in cui te ne troverai una tra le mani da compilare e firmare:
- Non mettere troppi “paletti”: se ti sei innamorato di un immobile e vuoi comprarlo a tutti i costi, faresti bene a non vincolare troppo la proposta, in quanto non renderesti “appetitosa” quest’ultima per il venditore. Mi è capitato una volta di fare una proposta di acquisto di un immobile in cui ponevo il vincolo della concessione del mutuo. Il venditore ricevette però un’altra proposta di acquisto che accettò da un altro interessato compratore, allo stesso prezzo ma senza vincolo di mutuo. Tendenzialmente i soldi pronti fanno gola a chi vende.
- Controlla sempre tutti i documenti dell’immobile e che corrispondano a quelli scritti nella proposta;
- metti come ultima data per il rogito un giorno non troppo alle porte: meglio prendersi tempo per i relativi controlli e burocrazie varie, soprattutto se prendi casa con il mutuo!
- Se sei sicuro di acquistare e hai disponibilità economica, alza l’importo dell’assegno della caparra. In questo modo, nel caso in cui il venditore accetti la proposta, sarai più garantito nel caso quest’ultimo si tiri indietro all’ultimo per qualche ragione.
- controlla il compenso dell’agenzia: nella proposta troverai anche il compenso che ti chiederà l’agenzia, e i termini di pagamento. Tendenzialmente l’agenzia la dovrai pagare o ad accettazione proposta o all’atto notarile, sta a te contrattare questo dettaglio.
In bocca al lupo per la tua ricerca!